Benvenutə alla quarta puntata di StoryTealling, la newsletter dedicata alle notizie e al marketing sul mondo del tè. Io sono Enrico Banfo, bevo tè e lavoro nella comunicazione. Grazie per essere qui. Cominciamo!
Twinings si è cambiato d'abito
La scorsa settimana abbiamo parlato dei fattori decisivi nella scelta di tè in bustina al supermercato. A questo proposito mi piace condividervi il progetto di restyling di Twinings South East Asia nel 2022.
Twinings ha manifestato il bisogno di aggiornarsi, abbandonando un’immagine un filo vintage per abbracciare una color palette più contemporanea. La sfida era proprio quella di rispettare il passato di oltre 300 anni del marchio, e al contempo rendersi accattivante anche per un pubblico trasversale e giovane.
All’atto pratico, l’obiettivo era triplice: essere riconoscibile, distinguersi sullo scaffale rispetto ai competitor e dare coerenza alla grafica di una moltitudine di gusti e miscele, mantenendo sempre un filo conduttore. L’agenzia Butterfly Canon sembra aver trovato un giusto equilibrio.
Il colore dominante di ogni pack si rafforza con il tondo centrale, un’illustrazione semplice ma caratteristica. In una metà un richiamo alle foglie del tè, nell’altra ad un elemento british — come i cappelli a cilindro per l’Earl Grey — oppure esotici — come una nave che solca le onde per il tè verde alla menta. Immagini che attingono alla tradizione del marchio, presentate però con uno stile moderno e accattivante.
Un’identità visiva finalmente armoniosa, considerato tutta la storia e l’esperienza che Twinings si porta dietro. E se invece avessimo a che fare con un nuovo brand di tè? Scopriamolo subito dopo questa riga qui sotto.
La brand identity di Brook37
Sempre la stessa agenzia di comunicazione ha seguito un altro brand relativo al mondo del tè, Brook37. Guardate che raffinatezza in questo visual qui sotto.
Per il design, l'agenzia si è ispirata al motivo delle foglie del tè, riproposto con sottile eleganza. Al centro della "o" nel logo di Brook37, come anche il rilievo sulla superficie della lattina, con anche un riferimento ai motivi decorativi indiani (il tè è appunto del Darjeeling).
Non solo l’aspetto grafico, ma un’immagine di marca a tutto tondo. Il nome completo del brand è infatti “Brook37 - The Atelier”, una parola che ne inquadra bene l’aspirazione Luxury, come anche i vari cofanetti regalo chiamati “Epicurean” o “Ambrosia” collection. Il sito web ripropone poi una parte immancabile per ogni marchio, che sia di tè e non, cioè enfasi sui valori e sulla sostenibilità, oltre che sulla guida al femminile della sua fondatrice. Ve la presento:
Quando ho deciso di creare Brook37, non volevo che fosse solo per il tè. Volevo che riguardasse l'intera esperienza che accompagna il tè.
Mou Dasgupta, Founder & CEO di Brook37, ha sviluppato la passione per il tè mentre frequentava l'università a Calcutta. Poi una laurea in software engineering e una ventennale carriera di spicco in aziende come JP Morgan. Ma nel 2021 la svolta, sceglie di dar vita ad un progetto per un tè di qualità dal Darjeeling con una forte identità e riconoscibilità.
Una brand identity e un packaging che catturino l'attenzione attraverso tutti i sensi: l'aspetto, l'olfatto, il gusto e il tatto lavorano tutti insieme magnificamente per realizzare la nostra visione di diventare lo "Chanel del tè".
Ci sono le persone che vogliono fare qualcosa di iconico, chi invece vuole giusto arrivare vivo al weekend. E voi, a quale tipo appartenete?
Un tè in realtà aumentata
La cerimonia del tè è una ritualità legata alla preparazione e al servizio del tè, seguendo la tradizione asiatica. Gesti precisi, delicati e perfettamente misurati, che a volte sembrano distanti anni luce dalla modernità e dalla tecnologia a cui siamo abituati oggi. Ma per un’installazione allo Zhangjiawan Design Town — il centro d’innovazione all’interno del distretto di Pechino legato al design — questi due mondi si sono fusi insieme.
Come racconta Christie Digital nel suo comunicato stampa, questo brand di proiettori ha impiegato le proprie soluzioni per creare un’esperienza originale ed immersiva. Direttamente sul tavolo in cui veniva preparato il tè sono stati montati diversi proiettori, così da cambiare l’estetica di tutta la superficie.
Texture ispirate alla natura, immagini floreali e colorazioni che si integrano con gli oggetti, arricchendo spazio di un layer decisamente più dinamico. L’idea è davvero interessante nell’ottica della cosiddetta augmented reality, quella commistione tra reale e virtuale dove si punta ad aumentare le percezioni fisiche tramite strumenti digitali.
Non siamo ancora al livello di prenderci un tè nel metaverso… ma ci arriveremo? E soprattutto, ci interessa arrivarci?
Com’è andata?
Magari vi è venuta voglie di andare al supermercato, a collezionare belle lattine o comprarvi un proiettore. Fatemi sapere i vostri prossimi acquisti!
Ci risentiamo la prossima settimana!
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