La giornata del tè ha il suo perché
Anche se gli International Day ormai escono dalle fo****te pareti
Oggi, mercoledì 21 maggio, si celebra la Giornata Internazionale del Tè, istituita dalle Nazioni Unite nel 2019 e volta a sensibilizzare sulla sua importanza culturale, economica e sociale. E se sei un buon markettaro, puoi anche ricordare al pubblico di comprarlo, questo dannato tè.
Io sono Enrico Banfo, questa è StoryTEAlling, una newsletter dalla periodicità disordinata che parla di tè e bevande, comunicazione, e oggi anche di giornate internazionali.
Cominciamo? Sigla:
Ma quante giornate internazionali esistono?
L'ONU riconosce ufficialmente più di 160 giornate internazionali, che coprono temi come i diritti umani, l'ambiente, la salute, l'istruzione, la pace e molto altro.
Ma esistono centinaia di altre giornate promosse da nazioni, enti o altre istituzioni. Solo a maggio abbiamo avuto la giornata dei Lavoratori (1°), quella della Libertà di stampa (3), quella dell'Europa (9), della Famiglia (19) della Api (ieri) e della Biodiversità (domani).
Vabbè, direte voi, state esagerando.
Ni.
Istituire una Giornata Internazionale ha il suo perché. A volte per sensibilizzare su temi trascurati — come l'evitare di sprecare acqua (22 marzo) — promuovere valori universali come la giustizia sociale (20 febbraio, il mio compleanno così ve lo ricordate meglio) — celebrare gruppi invisibili o categorie professionali fondamentali — infermieri il 12 maggio, per dire — o ispirare riflessione o memoria.
Quindi anche quella del tè ha il suo perché
Una Giornata dedicata a un alimento o una bevanda come il tè, non solo rafforza la sua identità e ne promuove il consumo, ma offre lo spunto per conoscere di più. Qui sotto potete recuperare la puntata dell’anno scorso, e qui trovate il focus della FAO 2025.
Sensibilizzare sulla filiera del tè significa riconoscere l’importanza delle persone che lo coltivano, spesso in contesti economici fragili.
Significa anche comprendere l’impatto ambientale delle coltivazioni, le pratiche agricole, la biodiversità e gli ecosistemi collegati.
Ma vuol dire anche educare noi consumatori a compiere scelte consapevoli. Cosa c’è dietro quella tazza di tè? Quanto impatta il lavoro nei campi, la logistica di distribuzione, la remunerazione in ogni step produttivo?
Ovviamente questo vale per tutto, dal tè ai pomodori che cuciniamo, dagli abiti alle scarpe che indossiamo, dagli ecommerce ai social che utilizziamo.
Ma torniamo al tè, e a come ce lo raccontano.
Riusciremo ad essere consumatori consapevoli?
Non so se diventeremo consumatori migliori, ma iniziamo con l’essere lettori consapevoli. Ogni Giornata Internazionale è l’occasione per giornalisti e pubblicitari di puntare i riflettori su un tema o un prodotto. Che va benissimo eh, ma ricordiamo che dietro un messaggio c’è sempre un intento.
Molte giornate mondiali sono momenti sinceri di sensibilizzazione, ma possono anche essere utilizzate per promuovere prodotti, brand o agende politiche — o semplicemente, traffico SEO sul proprio sito. Capire chi parla e perché aiuta a distinguere tra informazione, attivismo e marketing.
Soprattutto, l’approccio potrebbe risultare superficiale, banalizzando l’argomento — magari bollandolo come una semplice nota di costume, ignorando invece i risvolti etici o sociali, che invece meritano attenzione eccome.
Breaking news: oggi tutti bevono tè
Facciamo un veloce check di quello che leggeremo oggi, domani e nelle Giornate a venire, non solo sul tè. Ecco gli elementi imprescindibili di un articolo di questo tipo:
titolo o domanda che attira l'attenzione, tipo “Quante tazze di tè bevi al giorno?
breve spiegazione: come, quando e perché la Giornata è stata istituita
statistiche globali e nazionali sul consumo, magari citando una (disinteressata) agenzia di sondaggi
intervista o testimonianza a un produttore, un artigiano, un esperto
filiera produttiva da un lato, eventuali problematiche etiche dall'altro
curiosità o tendenza buffa.
invito a consumare in modo più consapevole.
Vi torna? Allora cercate su Google news “Giornata Internazionale del…” e vediamo un po’ come hanno raccontato la questione!
Prima di salutarci
Grazie per aver letto fino a qui. Se vuoi contribuire anche tu a celebrare la cultura del tè (ma anche della carbonara o del maritozzo eh, il meccanismo è lo stesso), quando trovi un tema che ti appassiona o pensi sia importante... condividilo.
Come si può fare con questa newsletter, insomma.
Alla prossima!